Ernia del disco: cos’è e quando andare dal medico

da | Consigli Medici

L’ernia del disco è una patologia piuttosto frequente, colpendo circa il 3% della popolazione nel mondo industrializzato.
Sono soprattutto gli uomini a lamentare problematiche relative a questo fenomeno, e non solo nell’età più matura degli over 65, ma con un nuovo picco di casi tra i 30 e i 40 anni, spiegabile considerando le nuove abitudini lavorative che ci vedono sempre più curvi su una scrivania e sedentari.

Vediamo insieme cos’è l’ernia al disco, quali sono i sintomi che possono farci pensare a questa diagnosi e quando sia il caso di recarsi dallo specialista, che potrà seguirvi del trattamento e darvi consigli e sostegno professionale.

Ernia del disco: cos’è?

La colonna vertebrale si compone di ossa, le vertebre, intervallate da dischi intervertebrali, di natura fibrocartilaginea. Questi dischi hanno la funzione di ridistribuire il peso ammortizzando le pressioni che gravano sulla colonna – pensate a quando saltate e tornate a terra: senza questi dischi probabilmente collassereste su voi stessi!

Oltre a fungere da ammortizzatori, un’altra importante funzione dei dischi intervertebrali è quella di ampliare il range di escursione articolare della colonna, in quanto di per sé le vertebre non ci consentirebbero di curvare la schiena o di compiere dei movimenti rotatori propri invece di una colonna in salute e flessibile.

Per comprendere cosa davvero accada nel momento in cui si verifica un’erniazione di questa struttura, ricordiamo schematicamente come è fatto il disco, che riconosce due componenti:

  • il nucleo polposo – un centro di consistenza appunto polposa, come un gel, che ritiene acqua e sa ridistribuire opportunamente le pressioni
  • l’anulus fibroso – circonda il nucleo perifericamente e lo contiene tramite fibre concentriche e resistenti

L’integrità del disco fibrocartilagineo diviene quindi cruciale nello sviluppo di una patologia discale: l’ernia al disco infatti non è altro che la protrusione del nucleo polposo che dal centro della struttura fuoriesce dall’anello fibroso che non sa più contenerlo e proteggerlo.

Generalmente, i dischi che poi vanno incontro a erniazione sono già in uno stadio di iniziale degenerazione. La degenerazione del disco può verificarsi soprattutto a causa di disidratazione dello stesso.
La degenerazione è un processo perfettamente fisiologico e fa parte dell’invecchiamento, ma a causa delle nuove abitudini posturali scorrette che prendono sempre più piede in un mondo sedentario o a causa del sollevamento di pesi eccessivi possono verificarsi in un’età precoce.
Le continue pressioni esercitate sul disco possono portare alla fuoriuscita della componente idratata del disco dall’anello fibrocartilagineo di contenimento, che se disidratata già in partenza sarà più vulnerabile a questa erniazione.

La protrusione discale può verificarsi maggiormente a livello delle vertebre lombari: più vicini siamo al sacro, più il peso sulla colonna aumenta. Più di rado l’ernia riguarda il tratto dorsale o quello cervicale della colonna.

Ernia del disco: i sintomi

I sintomi possono variare molto in quanto dipendenti dalla posizione del disco erniato e dal grado di erniazione. Se il disco erniato non sta comprimendo un nervo che emerge dal midollo spinale (contenuto nella colonna vertebrale), il paziente potrebbe lamentare anche solo un lieve dolore di schiena nel tratto inferiore, ma potrebbe anche non avvertire alcun dolore o fastidio. Tipicamente però, in caso di compressione del nervo, si assiste a una storia di dolori più o meno intermittenti che dalla schiena possono poi irradiarsi ad altre parti del corpo a seconda del nervo coinvolto dalla compressione.

  • Ernia del disco lombare: può risultare nella sciatica, data dalla compressione delle radici nervose degli ultimi due nervi spinali lombari e dei primi tre sacrali, da cui origina appunto il nervo sciatico, il più lungo del nostro organismo (arriva infatti fino al piede). Il dolore tipicamente si estende dalla parte lombare fino a glutei ed eventualmente lungo tutta la gamba, giungendo in alcuni casi fino al piede. La sciatica in genere è monolaterale, ma si annoverano anche casi in cui ambo i lati sono colpiti. La sciatalgia tipicamente è percepita come una scossa elettrica che può essere occasionale o continua a seconda dei casi, con anche senso di intorpidimento dell’arto, debolezza dei muscoli e diminuito controllo motorio.
  • Ernia cervicale: la radiculopatia cervicale si verifica quando ad essere compressi dalla protrusione discale sono i nervi cervicali. Il dolore in questa sede si irradia all’arto superiore fino anche alla mano, determinando un dolore sordo o più acuto al collo e/o interscapolare. Possono essere lamentate sensazioni di intorpidimento del braccio o della mano, con controllo motorio delle dita ridotto, formicolii e parestesie che possono o meno essere influenzati anche dalla posizione e dal movimento del collo.

Quando prenotare una visita dal medico?

Alla comparsa della sintomatologia detta sopra è bene accertarsi delle cause dal medico.
In genere è buona norma limitare le attività per 2-3 giorni, cercando di non immobilizzarsi a letto ma di compiere movimenti tollerati. Antinfiammatori come l’ibuprofene possono essere utilizzati se non controindicati per il paziente.
La valutazione medica di primo livello può indurre di solito a non considerare trattamento chirurgico, bensì fisioterapia. La terapia fisica può includere trazione pelvica, massaggio gentile, terapia con ultrasuoni, elettrostimolazione ed esercizi di stretching, il tutto accompagnato da farmaci antidolorifici e miorilassanti se l’intensità del dolore lo richiede.

Se i sintomi sono presenti da più di 6 settimane è incoraggiata la risonanza magnetica.

Medicina Manuale Asti

dott. gianluca vergano esperto in fisiologia e patologia dell’apparato muscoloscheletrico

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